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Le nostre vacanze nelle Marche - terza parte

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La gola o passo del Furlo è una gola situata lungo il tracciato originario della via Flaminia,  lungo il fiume Candigliano, nella provincia di Pesaro-Urbino, nel comune di Fermignano.
Una riserva naturale favolosa, che abbiamo potuto ammirare nel suo splendore facendo circa 3 km ad andare ed altrettanti al ritorno perchè la strada a causa di una frana non era percorribile in auto.
Un posto che consiglio per una gita fuori porta o per una scampagnata al fresco sotto gli alberi con la vista del fiume e delle montagne. E non dimenticatevi dei "echi", noi ci siamo divertiti un sacco, siamo tornati bambini.
Altra tappa di questa vacanza sono stati i borghi:
Corinaldo, uno dei più bei borghi d'Italia con i suoi vicoli, le cento scale, i landroni, le mura ancora intatte e il pozzo della polenta. Detta anche CittàPalcoscenico, situata in cima ad un colle, a 18 km dal mare di Senigallia. Le mura sono ancora intatte, simbolo di esse lo Sperone, una torre poderosa con un sacrario alle vittime della guerra. Da non dimenticare la Torre dello Scorticatore, abitata un tempo da uno scorticatore di pecore. 





Altro borgo degno di nota: Mondavio con la rievocazione storica de Caccia al Cinghiale, per rivivere il passato con un banchetto rinascimentale con gli abiti del '400, con musici, ancelle, cortigiane, giullari e danzatrici, tutto all'interno della Rocca Roverasca.



Altra città degna di nota è stata Fano, dove abbiamo passeggiato per il centro storico,visto molti bei negozi e mangiato un'ottima pizza vicino alla spiaggia.


Fondazione Arché #storiedisperanza

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Dal 14 settembre al 5 ottobre sarà possibile donare 2 o 5 euro inviando un SMS o chiamando da rete fissa il 45505 per sostenere il progetto "Casa Accoglienza per bambini e madri con disagio psichico e sociale."
Fondazione Arché nata nel 1991 a Milano opera in Italia e ne Paesi del sud del mondo nel campo del disagio, della prevenzione, dell'emarginazione e della sofferenza minorile.
Nel 1997 è stata aperta una Casa Accoglienza, che fino ad oggi ha accolto 142 mamme e 162 minori.

Oggi vi racconto la storia di Monica, arrivata nella Casa Accoglienza di Arché una sera insieme al suo bimbo di pochi mesi per sfuggire ad un marito, ubriaco e drogato, che la picchiava.
Quella sera Monica ha detto basta e se ne è andata. Per sfuggire ai maltrattamenti ha iniziato a bere e a fare uso di cocaina. Gli anni trascorsi con quel uomo violento con cui ha avuto due figli, le hanno lasciato un segno.
Ma il suo disagio arriva da più lontano, da un'infanzia trascorsa con un padre alcolista e violento, per il quale lei e la sorella sono state mandate in affido.
Monica a 40 anni faceva l'impiegata in una ditta milanese ed ha scelto di entrare nella Casa Accoglienza.
Ha una strada molto lunga davanti a sé, ma sa di potercela fare, perché sta imparando cosa sia la speranza e l'amore vero.

TRASFORMIAMO VITE DIFFICILI IN STORIE PIENE DI SPERANZA
DONA AL 45505 DAL 14 SETTEMBRE AL 5 OTTOBRE

Io l'ho fatto fatelo anche voi!
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